Dopo i consigli di “bellezza” per scoprire le gambe (se non avete letto il post precedente lo trovate qui) passiamo a un po’ di pratica e vediamo insieme come indossare gli shorts se si è curvy. Non che servano nozioni particolari, chiariamoci, ma a volte tenere a mente qualche accorgimento può aiutare a evitare dei passi falsi oppure semplicemente ad affrontare scelte stilistiche con maggior sicurezza.
Questo è quello che ho “imparato” io:
La lunghezza è importante: non mi piacciono le “mutande di jeans” che si vedono in giro, neanche sulle ragazzine e su chi, secondo l’opinione comune, “può permettersele”. Semplicemente, trovo gli shorts molto corti appena accettabili al mare e di cattivo gusto in città. Ricordatevi inoltre che su noi donne curvy (specialmente se abbiamo il bacino pronunciato) pantaloncini e gonne troppo corti allargano otticamente i fianchi perché creano una sorta di “linea orizzontale” all’altezza, appunto, del bacino.
Mia opinione, gli shorts più donanti sono quelli a metà coscia, o anche un paio di centimetri più lunghi: impediscono lo sfregamento delle gambe, inconveniente fastidiosissimo che credo tutte noi portatrici sane di “thigh kiss” conosciamo, e non si arrotolano mentre camminiamo infilandosi lassù dove non dovrebbero. Se avete dei dubbi sulla lunghezza attenetevi alla “regola della punta delle dita”: mettetevi dritte e con le braccia lungo i fianchi, gli shorts non dovrebbero essere più corti della punta delle vostre dita.

Personalmente non amo i pinocchietti al ginocchio (mi fanno “zia”), mentre trovo le gonne-pantalone davvero chic ed eleganti, in versione corta o longuette. (cliccando sulle foto arrivate direttamente alla pagina dello shop online)


Ma torniamo agli shorts!
Oltre alla lunghezza consideriamo anche l’altezza della vita. Qui dipende molto dai gusti e dalla conformazione fisica. Se avete la vita sottile (donne a pera e donne a clessidra sto parlando con voi) potete scegliere tranquillamente i modelli a vita alta, soprattutto se un po’ svasati: in questo modo mettete in risalto il punto vita e “mimetizzate” i fianchi. Io con gli indumenti a vita alta invece sto male perché mi accorciano il busto e sembra che le tette mi si appoggino direttamente sull’ombelico. Vita bassa allora? Neanche. La vita bassa mi sega il fianco e spesso fa fuoriuscire quel rotolino malefico a effetto muffin. In medio stat virtus dicevano gli antichi, e infatti per me l’altezza vita ideale è quella media, diciamo intorno all’ombelico.
Fit aderente o morbido? Anche in questo caso, dipende dai vostri gusti e da come vi sentite meglio. Personalmente amo i modelli con la gamba morbida, un po’ boyfriend. Trovo che diano un’aria molto easy, rilassata, e secondo me sono più freschi visto che non stringono le cosce. Se però preferite i modelli con la gamba aderente abbiate l’accortezza di sceglierli in un materiale consistente (tipo denim o cotone strutturato) perché i tessuti leggeri (e chiari) non perdonano e sono ricchi di immaginazione: faranno vedere anche gli avvallamenti che non avete! I tessuti leggeri riserviamoli a modelli più ampi, dalla linea ad A, che non stringono la gamba. In ogni caso, le fibre naturali come cotone e lino permettono una migliore traspirazione ma trovarli nelle catene low cost è spesso un’utopia.


Taglia: Se siete in dubbio sulla taglia da acquistare, io consiglio di optare per una taglia in più. Come dicevo poco sopra, ho una preferenza per le linee morbide e leggermente oversize perché trovo che valorizzino meglio una gamba robusta. Un pantaloncino troppo “a misura” finisce sempre per infilarsi nelle pieghe dell’inguine e delle cosce, facendo sembrare che ci stiamo scoppiando dentro, senza contare che col caldo preferisco non sentirmi costretta dagli indumenti. Meglio tenere la gamba comoda e se gli shorts sono un po’ grandi portarli scesi sui fianchi, oppure stringerli in vita con una cintura.
Una delle mie “regole auree” è di scoprire una parte del corpo alla volta, per cui se mostro le gambe raramente indosso top sbracciati o molto scollati. Questa è una mia preferenza personale, forse dettata anche dall’età (vecchiaaaa!), e nulla vi vieta di sbracciarvi quanto volete, io però prediligo gli abbinamenti con t-shirt e maglie a manica corta o a 3/4 (w le righe!), oppure con camicie a cui rimboccare le maniche, o ancora, con uno dei miei amati kimono che… stanno bene con tutto!

Maglia dentro o maglia fuori? Dipende. Le donne con la pancetta stanno meglio con maglie morbide portate fuori, non eccessivamente lunghe per non ottenere un effetto infagottato. Le donne che hanno il punto vita ben definito invece esalteranno la loro figura infilando la maglia dentro agli shorts, e magari sottolineandolo con una cintura.
Il mio “trucchetto” personale è di infilare nei pantaloni solo un lembo della maglia, davanti o verso il fianco, così faccio intuire il punto vita, e lascio fuori il resto che mimetizza il mio “salvagente di ciccetta”.





Spero di esservi stata utile e che vi sia venuta voglia di scoprire le gambe! Se avete dei suggerimenti da aggiungere scrivetemeli nei commenti, of course.
Come indossare gli shorts se sei curvy – parte 1 (Beauty)
4 Commenti
Ottimi consigli! !
Prendo spunto.
Baci
Di grande ispirazione, avrei gradito,però, vedere anche come vengono indossati da Alessandra in persona poiché avendo una fisicità simile e forse abbiamo anche la stessa età, avrei l’occasione di vedere meglio i modelli più adatti. Non sarebbe male vedere gli shorts per le over “anta” con abbinamenti che sono di classe e giovanili ma non ridicoli. Per le giovanissime si sa, tutto stà bene. La saluto facendole i complimenti, seguirò molto questo blog curvy .
Grazie Maria Rita! Negli anni ho fatto parecchi post indossando gli shorts ma non mancherò di riproporli… magari ne prenderò qualche paio coi saldi!